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Suggerimenti di lettura per la Festa della Mamma

11/05/2023

Suggerimenti di lettura da donare alla mamma che scegliete di ringraziare per il suo esserci…

 

  • Per la poesia:

“Fioriture capovolte” di Giovanna Rosadin (ed. Giulio Einaudi Editore)

È biblioterapico perché questa poesia parla di fioriture, quelle compiute e quelle che ancora hanno da venire, parla di legami e di radici, è dedicata alla madre e alla sua forza.

 

“Considera quel che è stato consumato

Il tempo perso e quello passato

per ritrovare una coerenza dell’insieme

un luogo, un viso, qualcosa che tiene

ancora legati a ciò che siamo stati,

il nostro allora fatto di ricordi usati,

fantasmi logori che ancora infestano

la mente, ci scorrono nel sangue,

e parlano un frastuono di altre lingue.”

 

  • Per l’epistolario:

“Sei la parte migliore di me, Lettere alla madre” di Saint-Exupèry (ed. Garzanti i piccoli grandi libri)

È Biblioterapico perché ci porta con sé nella mente di quel bimbo e poi di quell’adulto che fu autore del Piccolo Principe, e che amò così profondamente la madre da farla essere la vera rosa della sua vita.

 

“Cara mamma,

…Ho bisogno di tenere il cuore in esercizio. Nulla mi appaga tra le preoccupazioni del mio tempo. Il pericolo, accolto e affrontato, non basta a sopire in me una sorta di peso sulla coscienza. L’unica sorgente che mi corrobora e disseta sgorga da certi ricordi d’infanzia: l’odore delle candele nella notte di Natale. Oggi è l’anima a essere un deserto.”

 

  •  Per i saggi:

“Perfetti o felici” di Stefania Andreoli (ed. BUR)

È biblioterapico perché la sua potente forza narrativa riesce a creare un ponte tra la generazione dei giovani adulti che patisce l’incomunicabilità con il suo tempo in modo nuovo rispetto alle generazioni precedenti, e i suoi adulti di riferimento, quei genitori che non sanno essere modelli, che faticano a non volerli perfetti, che non trovano la via per vedere la meraviglia e la novità nei loro giovani. Il materno è chiamato in prima linea.

 

“Il punto non è il mancato raggiungimento del sapere, bensì la perdita del senso. …se il primo è vitale, la seconda è traumatica… Il senso sa rispondere alle domande, spiega, fa trovare preparati. Il senso unisce, permette l’incontro, la condivisione. Il senso incoraggia. Tutto il resto è ragione di intrattenimento, ha dignità anche quello, ma risulta insufficiente.”

 

  •  Per la narrativa

“Canto d’amore a mia madre” di Richard Benzine (ed. Narratori Corbaccio)

È biblioterapico perché in questo breve scritto l’amore dolcissimo tra un figlio e una madre si nutre di letteratura; essi ritrovano l’intimità ormai perduta grazie alla ricchezza della lettura mediante la quale trovano sintonia e amore.

 

“Sono sempre commosso dal ricordo di mia madre e me, incollati l’uno all’altra per riscaldarci e proteggerci un minimo dalla pioggia e dal vento, a girare nelle strade deserte di passanti, mentre la mamma mi supplica di rileggere e rileggere ancora quel testo che aveva impressionato la giuria…senza dubbio quel viaggio deve aver segnato per sempre la mia esistenza. Per le sue peripezie. Per l’amore di mia madre.”

 

“Tuffi di superficie” di Paola Farinetti (Ed. Gallucci)

È biblioterapico perché consente di riconoscersi nello spaesamento che produce il trascorrere del tempo. Lo srotolarsi dei ricordi di una vita a metà del suo percorso orienta lo sguardo sull’essere figli prima e poi sull’essere madri. Le perdite accumulate lungo le diverse età si trasformano in malinconia…

 

Quando si è nel mezzo dell’onda della vita, si ha occhio quasi soltanto al cuore di quanto si sta vivendo, a quello che crediamo sia il senso dell’essere e del fare, qui e ora…il senso non è mai servito su un vassoio, si nasconde nelle pieghe della vita, alberga nella penombra. E così nascono nostalgia e rimpianto, e pure la colpa per quella sbadataggine, quella poca attenzione, ma nasce anche una specie di bellezza.”

 

  •  Per il romanzo:

“Infinito Moonlit” di Sara Gamberini (ed. NNE)

È biblioterapico perché ci mostra come il pensiero magico possa salvarci. Una madre e una figlia trovano un loro modo di vivere e di vedere il mondo in interazione con il tutto riguadagnando pensieri e desideri, ricollocando ogni cosa e ogni essere al suo posto.

 

“Immaginavo che nel sangue scorresse una sostanza impalpabile simile alla memoria, connessa con il ricordo di tutte le cose che accadono, e di tutte le persone, non c’è differenza tra un contenuto nuovo, se di qualità alta, e uno che risale a migliaia di anni fa. Convivono indistinti…qualcuno ha la fortuna di ereditare questi geni in particolare, accade solo dopo aver esposto il corpo alla luce a contatto prolungato con l’acqua, con le cortecce degli alberi, l’erba, la linfa. Tutti gli animali conoscono questo segreto.”

 

  •  Per l’autobiografia

“Come d’aria” di Ada d’Adamo, ed Elliot

È biblioterapico perché muove in ognuno di noi viene chiamato a sentirsi attraversato dalla fatica, dalla rabbia, ma anche dalle gioie inaspettate e dalla tenerezza che una vita “imperfetta” porta con sé. Questa madre ha poi ceduto alla malattia e questo ci chiama ancora di più a ripiegarci sulla riflessione sul corpo, sulla cura, sullo stare accanto. Straziante e dolcissimo. A tutte le madri elettive.

 

“Piano piano, io e il babbo ci siamo disciolti in te, fusi in un unico corpo combattente armato. Come il mio nome, che contiene le iniziali dei nostri tre. E tu sei al centro, la consonante che unisce due vocali e fa il nome, l’identità.”

 

  • Per l’albo illustrato:

“La meraviglia” di Loricangi, ed. Fulmino

È biblioterapico perché è una meraviglia! Sia per le illustrazioni a pastelli e tempere, sia per il suo messaggio che richiama al bisogno di stupore che tutte le vite hanno. Un dono prezioso per una madre originale.

 

“Adesso il pittore è sposato con Gloria e insieme ai loro figli vive nella casa in fondo alla via. Il mondo gli appare come se lo vedesse per la prima volta e lo dipinge con rinnovato entusiasmo e Meraviglia!”

 

 

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