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PROIEZIONE: tutela e rispetto

23/01/2024

Parlavamo di formazione, di emotività e di gusti personali del facilitatore…ognuno sicuramente porta sé stesso nel lavoro biblioterapico, sia nella conduzione sia nella scelta del materiale. A volte combatto contro me stessa quando, affascinata dalle parole di qualche testo poetico o particolarmente per me coinvolgente, vorrei poterle condividere e farle vibrare nei gruppi. Non sempre è possibile, a volte è necessario attivare un controllo serrato sulle proprie scelte che devono tenere soprattutto conto della capacità comunicativa universale dei testi.

L’altro ha un proprio mondo, una propria capacità di sentire, bisogni propri che non vanno mai invasi dall’emotività personale del facilitatore. È il tema della PROIEZIONE sull’altro, un altro che deve essere tutelato e rispettato.

Scegliere testi da introdurre nei laboratori diventa per tanto un lavoro delicato e bisognoso di vigilanza soprattutto su sé stessi. I grandi testi della letteratura classica ci mettono al riparo da queste possibili scivolate, perché hanno in sé un linguaggio universale naturale in grado di parlare a chiunque nato dal genio del grande scrittore.

Ciò non di meno, resto un’inguaribile appassionata di testi poetici dalla lettura stratificata e, nel preparare nuovi temi da proporre al prossimo Festival della Biblioterapia, mi sono imbattuta in un gioiello di questi: “Il poeta dell’aria” di Chicca Gagliardo. Come non innamorarsene già a partire dalla metafora impressa nell’aletta di copertina…

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