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Libri, albi illustrati e filosofia. Idee per pensare insieme ai bambini

13/09/2021

Libri, albi illustrati e filosofia. Idee per pensare insieme ai bambini

di Sofia Zanderighi

 

 

Le storie sono dappertutto, ci affascinano fin da piccoli e spesso ci accompagnano – racchiuse in libri, poesie, romanzi – nei momenti delicati e importanti della vita, confortandoci, distraendoci, aprendo spiragli attraverso cui possiamo immergerci in altre esistenze.

Per un bambino acquisire familiarità con la lettura significa allenare l’immaginazione, sviluppare un’attenzione ai dettagli e un linguaggio articolato ma, soprattutto, sperimentare nuovi punti di vista sul mondo e provare a riflettere da questi.

Quando, poi, l’esperienza della lettura è condivisa in un gruppo di pari e sfocia in una discussione, come nel caso dei laboratori di filosofia per bambini che propongo e che traggono spunto da un libro o da un albo illustrato, il supporto dei libri permette di introdurre in modo lieve e giocoso anche i più piccoli a temi astratti, accompagnandoli con l’aiuto della storia e dei personaggi a esprimersi, dando voce alle domande che stanno loro a cuore.

In particolare, credo che gli albi illustrati siano alleati estremamente preziosi proprio perché, a una narrazione che passa attraverso le parole, ne affiancano una che procede per immagini e che stimola la fantasia. La curiosità del lettore viene messa in moto da illustrazioni evocative e affascinanti che presentano in una veste concreta, più intuitiva, concetti complessi. Il bambino che li sfoglia “vede” rappresentato un concetto e lo maneggia con maggior facilità, iniziando a farsi domande, a proporre ipotesi e a costruire riflessioni che saranno arricchite da quelle dei compagni.

I temi suggeriti o rappresentati sono tantissimi e, a seconda della situazione e dei bambini presenti, da uno stesso albo possono scaturire discussioni diverse. Leggendo Libero come un pesce ad esempio (Jimmy Liao, tradotto in italiano da Silvia Torchio e pubblicato da Terre di mezzo) che racconta la straordinaria amicizia tra un uomo e un pesciolino chiuso in una boccia di vetro, i bambini hanno l’opportunità di riflettere e dialogare sul valore della libertà, sulle varie forme che può avere l’amicizia, ma anche sulle difficoltà incontrate dal protagonista, indeciso se liberare il pesce rinunciando così al suo migliore amico, o se tenerlo con sé, pur sapendo di condannarlo a una vita in gabbia. È difficile non immedesimarsi nel protagonista ed è ancora più difficile non esprimere la propria opinione e proporre una lettura della vicenda: Libero come un pesce, con le sue illustrazioni spiritose e poetiche, introduce temi importanti e fa sorgere domande fondamentali sulla libertà di agire, il rapporto con gli altri, le rinunce che ogni scelta comporta… è poi compito della comunità di ricerca formata dai bambini individuare una domanda, tra le tante possibili, su cui lavorare e, nel dialogo, nel confronto e nella discussione che conduco con loro, cercare di scoprire qualcosa in più.

Se da un solo albo sfociano riflessioni diversissime, più albi possono presentare in modo insolito uno stesso concetto, anche quello in apparenza meno interessante: nelle pagine di Nel mio quartiere non succede mai niente (Ellen Raskin, tradotto in italiano da Davide Musso e pubblicato da Terre di mezzo) e di Un grande giorno di niente (Beatrice Alemagna, pubblicato da Topipittori), la noia appare prima nella veste di un bambino dall’aria scontrosa e sconsolata, che dà le spalle a una fila di case in cui fervono le attività più sorprendenti, e poi come un’occasione per scoprire qualcosa di nuovo, un tempo vuoto per esplorare e stupirsi. Nessuno dei due albi propone una definizione di “noia” o di “annoiarsi”, ma credo basti osservare le espressioni dei protagonisti per visualizzarla, toccandola quasi con mano, e aver voglia di discutere, esprimersi, “pensare” tutti insieme.

 

 

Sofia Zanderighi Dottoressa in Scienze Filosofiche all’Università degli Studi di Milano, si interessa da anni alla filosofia per bambini. Ha collaborato con l’associazione parigina “Les enfants de la Goûtte d’or”, con l’associazione I Ludosofici a Milano ed è stata responsabile delle scuole (dalla scuola dell’infanzia alle superiori di secondo grado) per l’edizione 2020 di Fa’ la cosa giusta!, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. Attualmente collabora con Terre di mezzo Editore (per cui tiene una rubrica di filosofia per bambini), casa editrice specializzata nelle pubblicazioni per bambini e ragazzi, e con Mondadori.

Tags: BAMBINI FILOSOFIA BIBLIOTERAPIA

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