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I piaceri della vela. Intervista a Nicoletta Meregaglia

05/04/2021

In questi giorni è stato pubblicato per Mursia I piaceri della vela di Nicoletta Meregaglia,  libro dedicato al mare e alla navigazione, sua massima passione e gioia di vita. Una bellissimo regalo per quel vasto popolo di amanti del mare e del vento che da queste pagine trarranno sorrisi, immagini vividissime di paesaggi esotici e una grande voglia di partire. Come un vento teso che porta nuova energia, il libro di Nicoletta è tutto da gustare per ritrovare quel bisogno di avventura condivisa che contraddistingue l’uomo tutto e che questi lunghissimi mesi di fermo non hanno sedato. La passione, l’amore per il mare, per il vento, per gioia della scoperta e dello stare insieme: questi i tempi che le pagine de I piaceri della vela ci riservano!

«E poi ci sono i bei momenti che non hanno storia: le veleggiate che non si dimenticano; le ore passate, sdraiati in pozzetto o a prua, a guardare le stelle o ad aspettare che la luna sbuchi dalla collina; scorgere uno spicchio piccolo piccolo sui picchi di Bora Bora; una pasta o un panino quando si ha veramente fame; il suono delizioso della caffettiera quando si è stravolti di stanchezza; un sonno riparatore quando si crolla in branda; un caldo sacco a pelo; le canzoni cantate mentre qualcuno suona la chitarra; la musica che sempre accompagna le navigazioni e le soste, specie quella rock che adoro; le battute e tante tantissime risate! E poi la natura con i paesaggi, gli animali, soprattutto i delfini, il cambiare della luce nel corso della giornata, e naturalmente il mare dai suoi mille colori, sempre uguale e sempre diverso che non mi stanco mai di guardare e di ammirare!»

 

Quattro chiacchere con l’autrice.

Come ti è venuta l’idea di scrivere questo libro Nicol?

Raccontando alcuni aneddoti ho visto che molti equipaggi ridevano, e mi è venuta voglia di scriverli. Il mio scopo è divertire, e anche mostrare che se i problemi di ogni tipo sono inevitabili a bordo, navigare rimane fantastico!

Come hai fatto a ricordarti così tanti episodi?

Dal 1995 ho sempre scritto il diario di bordo di ogni navigazione. Nei primi anni segnavo su un foglio solo le date e i posti dove ero stata, magari con qualche indicazione su un porto o un ancoraggio, poi ho arricchito questi dati scarni con dettagli su persone, luoghi ed avvenimenti. Negli anni i quaderni si sono accumulati: ora sono al nono.

E’ stato difficile?

Il problema che mi si è posto è stato di trovare un modo di raggruppare i vari aneddoti, perché altrimenti sarebbe stata una serie di brevissimi racconti spesso di poche righe. Mi sembra di aver trovato la soluzione col vantaggio di non raccontare gli avvenimenti in una sequenza cronologica ma di spaziare negli anni.

Quello che racconti è tutto vero? Tutti quei guai sono successi veramente?

Sì, assolutamente! Come ho spiegato, a bordo tutto si rompe o si rovina prima o poi, e gli equipaggi ne combinano di ogni!

Ci sono episodi che hai taciuto?

Ho voluto scrivere un racconto divertente e quindi non ho raccontato alcuni screzi e conflitti, anche perché non mi andava di innescare polemiche. Con alcune persone c’è stato un chiarimento, con altre no, comunque non mi è mai successo di non sopportare qualcuno al punto di volerlo sbarcare.

Non volendo fare navigazioni in solitario, le persone mi sono indispensabili, e mi piace stare con loro, scoprirne il lato migliore. Ho sempre in mente che a bordo siamo un’équipe, dipendiamo uno dall’altra, e la vita in comune non mi richiede fatica o peggio sacrificio, ma ovviamente tempo e energia.

Cosa diresti per concludere?

In questo libro ho voluto esprimere la mia passione per il mare, l’amore per le persone e la gioia di navigare.

«…le barche non sono esseri viventi, ma per me lo sono. Mi sembra che assomiglino a cavalli. E ogni barca ha la sua personalità, le sue particolarità, il suo odore. Non solo l’ascolto in continuazione, ma spesso le parlo per sapere come sta, o semplicemente le dico cose affettuose o le faccio i complimenti. Ho sempre pensato che navigare vuol dire entrare in sintonia con la barca, oltre che col vento e il mare. Non si tratta di dominare la barca, ma di capirla e assecondarla in modo da tirarle fuori il meglio…Tutto quello che ho sentito dire dai cavalieri sul rapporto coi loro cavalli assomiglia a quello che direi del rapporto che ho con la barca.»

Libro consigliatissimo! 

 

Nicoletta Meregaglia

I PIACERE DELLA VELA, Mursia Edizioni

curatrice del libro MIMI ONA di Carla Treccani Degli Alfieri, LFA Publisher

 

Tags: avventura, mare, natale lettere lettura, vela

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