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Evidenze scientifiche sugli effetti della lettura

29/03/2022

 

La lettura e il rimodellamento neuronale

 

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Salute è data dall’equilibrio tra aspetti fisici, psichici e sociali in riferimento al benessere e alla crescita culturale dell’individuo e della società. Il focus è sul processo di sviluppo che coinvolge i singoli individui e la società intera, che prevede un percorso complesso e dinamico all’interno del quale, in sinergia con altri strumenti, trova il proprio spazio d’azione la tecnica della Biblioterapia sia clinica che umanistica con i loro specifici campi d’applicazione.

All’interno di questa metodologia la Lettura è lo strumento principe, il quale viene utilizzato per  l’autopromozione e la crescita culturale – personale e collettiva – , come strumento di auto-aiuto, di acquisizione di conoscenze, di promozione di consapevolezza, e – in ambito clinico – come tecnica psicoeducativa e cognitiva.

I significati terapeutici della Lettura erano intuitivamente già noti a Platone nei suoi termini maieutici e ad Aristotele quale strumento di catarsi o purificazione dalle emozioni; ma oggi si sa con cognizione scientifica che la Lettura ha ricadute potenti in termini di benessere sul soggetto e sulla collettività, e che si tratta di un’attività complessa sotto diversi punti di vista che tra loro si completano: Neuro scientifico, Psicodinamico, Estetico.

Le neuroscienze negli ultimi decenni con i risultati delle loro ricerche hanno arricchito il quadro delle evidenze scientifiche circa agli effetti della lettura sul nostro cervello. Se in passato, infatti, il loro interesse riguardava prevalentemente gli aspetti neuropatologici, oggi, grazie ai progressi delle tecniche di neuroimaging, si è aperto anche alla comprensione dei processi della lettura in individui sani.

La neurobiologia si occupa della relazione tra il riconoscimento delle parole e i sottoprocessi di lettura e, analizzando come lettura, comprensione, emozione, apprendimento e memoria collaborano per favorire un’educazione migliore, ne influenza l’insegnamento. Essendo la lettura un’abilità fondamentale, capire come funziona il nostro cervello mentre leggiamo dà modo ai ricercatori di comprenderne le basi neurali generali, e agli educatori che utilizzano la lettura quale strumento base dell’insegnamento, di ampliare la comprensione dei suoi meccanismi e del loro processo di funzionamento così da espandere le proprie competenze sulla base delle evidenze scientifiche.

Gli studi hanno rivelato il funzionamento del cervello, come esso cambi con lo sviluppo delle competenze di lettura, quali processi implichi e come essi avvengano in aree differenti o richiedano la partecipazione di più aree. Da tali ricerche emerge l’importanza di un approccio di tipo olistico alla lettura che non separi emozioni e cognizione. Si è infatti osservato quanta influenza abbiano le nostre emozioni sul rimodellamento del tessuto neurale e quanto l’eccessiva presenza delle stesse interferisca con le performance cognitive durante l’apprendimento. Il fattore emotivo influenza in oltre il funzionamento della memoria che viene stimolata dalla lettura, in quanto essa richiede attenzione, associazione e monitoraggio.

Dal punto di vista della ricerca sulle evidenze scientifiche riguardo l’efficacia della Biblioterapia, di rilevanza sono gli studi sulle parole che suscitano emozioni durante la lettura. Si è visto che le emozioni prolungano l’attenzione agendo a livello neurobiologico e che la carica emotiva delle parole, positiva o negativa che sia, influenza il tempo impegnato per guardare quelle parole nel contesto della lettura normale. I tempi in oggetto risultano essere molto più veloci rispetto a quelli in relazione a parole neutre. Questo suggerisce che le storie che stimolano emozioni possono essere utili per la motivazione, l’attenzione e la memoria, e agiscono sul rimodellamento del tessuto neuronale. Questi dati rinforzano le basi teoriche della Biblioterapia, la quale utilizza la lettura e sceglie il materiale letterario attraverso criteri che privilegiano l’emergere dell’emotività dei partecipanti. La lettura funzione esattamente da amplificatore delle emozioni e consente di raggiungere quegli obiettivi che il Biblioterapista si prefigge di raggiungere attraverso le sue strategie applicative.

 

Articolo di Alessandra Manzoni

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